domenica 28 febbraio 2010

LEGGI Il BLOG come un libro

Il blog è anche leggibile come un libro con le pagine (per quanto scritto fino ad oggi - ed. feb 2010)... buona lettura.

giovedì 18 febbraio 2010

1968/1969: meditazione e fermenti giovanili (1)

All'inizio del 1968 vidi le foto dei Beatles che meditavano in India ,e lessi sui giornali che si trovavano  presso l'ashram himalaiano del Maharishi Mahesh Yogi, che aveva diffuso  una tecnica tradizionale di meditazione  da lui chiamata  "meditazione trascendentale". Secondo il suo insegnamento questa tecnica aumenta l'ordine delle onde cerebrali e conseguentemente la chiarezza mentale ,inducendo una rigenerazione spirituale. Maharishi stesso, nonostante alcune critiche e  fraintendimenti, di fatto non insegnava nessun tipo di teologia né richiedeva l'adesione ad una fede particolare. I Fab vi andarono in un gruppo che comprendeva  tra gli altri Donovan e  Mike Love dei Byrds, diventato insegnante di meditazione a sua volta.
Era una specie di reazione al velleitarismo distruttivo di una parte dei movimenti giovanili dell'epoca, imperniato sulla non-violenza: il Maharishi sosteneva che la meditazione avrebbe cambiato il mondo.
Ma nelle università americane e francesi era nata la contestazione studentesca che voleva cambiare le cose in un altro modo. Il movimento si diffuse presto in Italia e raggiunse  parecchie scuole superiori.
 Nell'anno scolastico 1968/69 capitai in un liceo "caldo", nella classe più "impegnata" della scuola. Le assemblee erano continue e gli insegnanti non potevano spiegare, però poi ci chiedevano lo stesso il programma ed io, che non ero abituata, mi ritrovai ben presto  a sgobbare notti intere per far fronte alle interrogazioni programmate.
 Se non si passava, si perdeva facilmente l'anno, cosa che assolutamente non potevo permettermi. Non fu un anno facile e mi ritrovai ad invidiare i Fab che, vestiti da hippies, (fingevano?) belli tranquilli di meditare.
Ma mi consolai subito col nuovo White album che, uscito quell'inverno, era il loro nuovo regalo. C'erano 4 magnifiche foto  dei Fab che subito, armata di cacciavite, fissai sulle 4 ante dell'armadio in camera mia,  togliendo le stampine "classicheggianti" che non mi piacevano. La reazione in casa fu di sgomento ma le foto rimasero. Quell'anno in camera mia comparvero anche  cuscini e tappeti su cui mi rilassavo facendo yoga e meditazione e ascoltando la musica con gli amici!
Avevo infatti trovato finalmente un gruppo di ragazzi che amavano i Fab e la musica che mi piaceva e suonavano, riuniti nei garage che trovavano disponibili, i loro pezzi e talvolta nei locali quando ne trovavano uno  adatto. Infatti a scuola le assemblee musicali non erano certo ancora permesse! 
I Fab presero posizione, nel loro pezzo "Revolution" nei confronti dei moviment giovanili: "But if you talk about distruction, well you know that you can count me out…" e gli Stones, mesi dopo, in "Beggar's Banquet", in "Street Fighting man": "But what can a poor boy do, but to sing in a rock'n'roll band" dichiarando London town una città "sleepy" dal punto di vista della contestazione.....

sabato 13 febbraio 2010

1967: The summer of love, San Francisco, the Swinging London

Ed ecco l'anno della svolta, durante il quale mi arrivavano di continuo e molto velocemente gli echi di avvenimenti e di innovazioni musicali così entusiasmanti da rendere unica ed irripetibile l'atmosfera che mi circondava.
Non che in Italia questi fermenti venissero vissuti pienamente, però a poco a poco si diffondevano anche nel nostro paese proprio verso la fine del 1966/67, e finalmente anche in radio, gruppi innovativi come i Byrds dalla West Coast, la risposta americana al pop dei Beatles, che mi piacevano sia per le melodie che per la parte vocale improntata su cori in falsetto (tutti i componenti erano, oltre che capaci musicisti, anche validi vocalists). I loro brani - specialmente quelli riferiti alla prima produzione - davano la sensazione di "volare in alto", come gli uccelli da cui avevano preso a prestito, storpiandolo, il nome.
Mi piacevano perché appunto mi ricordavano i Fab in versione americana. Avevano spopolato con con
"Mr Tambourine Man "di Bob Dylan, ma Bob e la cosiddetta "canzone di protesta" non era completamente capita qui, io stessa preferivo in quegli anni  ascoltare lo scozzese Donovan, chiamato
"il menestrello", ispirato da ballate popolari tradizionali o dai fermenti pacifisti del mondo giovanile. Ricordava in effetti Dylan vagamente nell'aspetto, nel modo di cantare accompagnato dalla sola chitarra e dall'armonica a bocca e nella ispirazione venuta dal comune maestro Woody Guthrie. La sua "Mellow yellow"ebbe un enorme successo. Per un paio di anni Donovan fu uno degli esponenti più significativi della "Swinging London"la Londra di quegli anni, dove la musica diventava un bene di consumo per masse sempre più grandi di giovani; in questa musica volevano trovare i messaggi sociali, l'apertura verso le culture orientali e le percezioni "allargate" della cultura psichedelica… questa "swinging London" era diventata per me un richiamo irresistibile e mi pareva il centro dell'universo.
Il mio unico sogno era poterci andare, un giorno!
E poi Yardbirds, Beach Boys, Bee Gees, Mamas &Papas, Eric Burdon and the Animals, anche lui a farci sognare con la sua "San Franciscan nights"! Solo per citane alcuni!
Come riuscire a seguire tutta questa nuova musica fantastica che cominciava ad esaltarci tutto d'un tratto, fino allora qui da noi quasi sconosciuta?


Le informazioni arrivavano e lessi che nel gennaio 1967 l'enorme raduno all'aperto di San Francisco rese popolare la cultura hippy in tutti gli Stati Uniti, richiamando 20.000 persone al Golden Gate Park.
 Il Monterey Pop Festival dal 16 giugno al 18 giugno diffuse la musica rock della controcultura ad un vasto pubblico e segnò l'inizio della Estate d'amore." The Summer of love", Scott McKenzie della canzone "San Francisco", divenne un enorme successo negli Stati Uniti e in Europa. Il testo:
" If you're going to San Francisco, be sure to wear some flowers in your hair" cioè "Se stai andando a San Francisco, assicurati di indossare dei fiori nei tuoi capelli", convinse migliaia di giovani di tutto il mondo a recarsi a San Francisco, a volte portando fiori tra i capelli e distribuendoli ai passanti, guadagnandosi il nome di "Flower Children".Il fenomeno rimase noto come Flower power.
 Gruppi come i Grateful Dead, and the Holding Company con Janis Joplin e i Jefferson Airplane erano rappresentativi di quel fenomeno di costume. Anche la liberazione dei costumi sessuali ebbe inizio da qui.   "The times are a-changin'"..cambiavano i tempi...aveva ragione Bob Dylan, che apprezzai dopo...
25 giugno 67 in mondovisione, in 157 nazioni, fu trasmessa su programma satellitare" All You Need is Love". I Beatles presentarono il pezzo in diretta da Londra. Ricordo di averlo visto alla televisione (ma fu di breve durata). Ma in quella Summer of Love uscì il nuovo album dei Beatles," Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club band". Quando lo comprai restai perplessa: cosa ci facevano i Fab così vestiti, mi parevano un po' ridicoli…volevano fare gli psichedelici pure loro? Lo so, fui irriverente verso il primo" concept album" della storia, ma rimasi folgorata quando ascoltai il pezzo "Lovely Rita"!
Passai l'estate in uno stato di esaltazione maniacale perché Paul lo aveva intitolato col mio nome! " Lovely Rita"! NON RIUSCIVO A CREDERCI! Lo ascoltavo di continuo..
Cominciai ad incontrare gli hippies in quell'estate, giravano in autostop con i loro zaini e venivano dagli USA ma anche dall'Olanda, Germania, paesi del nord Europa.Come tutte le adolescenti dell'epoca non ero libera di girare per conto mio per il mondo, ma ebbi modo di parlare con questi ragazzi, gentili, altruisti pieni di ideali: si parlava dell'esistenza di Dio, della pace,  di amore, di amicizia, di musica, dei paesi che avevano visitato, dei valori diversi dalla generazione precedente che cominciava ad essere contestata...